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Liverpool_2010
Quest'anno il birroviaggio ci porta a Liverpool, la capitale delle Real Ales! Si parte da Treviso sabato sera e con noi c'è anche una new entry: Massimiliano. Avrebbe dovuto unirsi a noi anche Livio ma purtroppo un problema di lavoro lo ha trattenuto in Italia e, i "Beertles" da quattro , sono rimasti in tre. Arriviamo a Liverpool al John Lennon Airport alle 23.30 ora locale e ci dirigiamo subito al nostro primo hotel che è proprio di  fronte  all'aereoporto.  Vista  l'ora   decidiamo  di   non andare in centro e così ci fermiamo al pub dell'hotel dove iniziamo la nostra breve vancanza birraria con una "Boddingtons", una Smooth Beer spillata in carboazoto e, come inizio direi che non è niente male e appunto  anche  per  l'ora  e  la stanchezza  ci limitiamo a due "dosi". Il
La capitale dei "Real Ale Pubs"
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giorno successivo ci trasferiamo all'altro hotel situato in pieno centro ed iniziamo con una visita culturale alla TateGallery situata all'Albert Dock il vecchio molo di Liverpool ora ristrutturato. Com'è noto l'arte fa la sete e finita la visita percorriamo il Wapping (un lungo viale) ed entriamo al "Baltic Fleet" che è una microbirreria con mescita esclusiva dei  propri  prodotti che   
hanno come denominazione  "Wapping Beers".  Il Pub è il tipico Pub da pescatori, spartano, con un piccolo e maltenuto banco e due simpatiche piccole  salette  per le bevute  in  compagnia. Iniziamo con una "Hurst Street", una bitter ale con un retrogusto amaro piuttosto particolare; la scelta è veramente ampia e decidiamo di proseguire con una Summer Ale anch'essa con la stessa caratteristica amarognola ma molto raffinata. Usciti dal Pub continuiamo il nostro cammino verso la       
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Cattedrale Anglicana e come d'incanto ci imbattiamo nella "Cains Brewery Tap" dove assaggiamo un'ottima bitter di loro produzione e mentre scorrono  le immagini della partita del Manchester United, ci concediamo una "Mild" che non tradisce per niente il suo nome. Usciti dalla birreria facciamo visita all'imponente Cattedrale Anglicana
all'interno della quale, oltre a servire messa si servono anche caffè e panini! Lasciata la Cattedrale che ci ha messo fame e sete, ci dirigiamo al numero 2 di Egerton Street dove entriamo al "Peter Kavanagh's" uno dei pub più famosi e più belli di Liverpool. Purtroppo la cucina è chiusa e dobbiamo consolarci prendendo: io e Max una Old Speckled e Denis una Hobgoblin. Rientriamo verso il centro ed entriamo al "Rygby's" dove dopo esserci informati sul risultato del Liverpool (nil to nil), davanti ad un fish & cips (finalmente)  beviamo una  "Old Peculiar"      
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Peter Kavanagh's
Rygby's
Doctor Duncan's
molto beverina. Usciti, ci dirigiamo verso l'hotel e facciamo sosta al "Doctor Duncan's" in St.Johns Lane per la birra della staffa e prendiamo un classico Bombardier e per chiudere la serata, visto che si trova proprio di fronte la nostro albergo, entriamo al "Ship and Mitre", dove a fatica buttiamo giù 3 sidri veramente terribili. Il nostro secondo giorno inizia con un viaggetto in treno verso Blundellsands per vedere le statue    in   mare   e   sulla  spiaggia  di  Crosby    chiamata     anche      
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"Another  Place".  Visto  che  nel paesino   non   troviamo   pubs (incredibile) rientriamo in città e passando per il Cavern Quarter, ci  fermiamo al "The White Star" in Rainforf Gardens dove ci aspetta una White Star Pale Ale della Bowland meno amara delle altre ale assaggiate sino ad ora e molto buona ( la  prima  del  giorno ).
Si è fatta oramai ora di pranzo e da buoni iltaliani come possiamo rinunciare all'aperitivo ? ... torniamo al Ship and Mitre e questa volta niente sidro ma una sana "Twitter & Bisted" della Allgates, bionda e molto luppolata ed una "Sleeping Policeman" della Sandstone, quest'ultima più amabile e più scura. Per pranzare ci dirigiamo in Dale Street ed entriamo al "Lady of Mann" i cui tavolini esterni si mescolano con quelli del Rigby's; ci rifocilliamo con una "Rump Steak" accompagnata  da  una "Doctor Ockell's IPA",  mentre  per  digerire le
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Wedges Potatoes viriamo verso una "Bengal Lancer" della Fullers che, chiaramente, ricorda un po' la "London Pride". Dato che il caffè è meglio berlo in Italia, entriamo al "Ye Hole in Ye Wall" dove comodamente seduti  sui divanetti ci gustiamo una favolosa  "Tetley's Cask". Digerito il pranzo e recuperate le forze risaliamo per Moorfields ed
andiamo a farci una pinta al "Lion Tavern" un pub frequentato dagli usuals del posto e molto accogliente; qui c'è solo l'imbarazzo della scelta e, non potendo berle tutte optiamo per una "Spriggam Ale" della Skinner's, una "IPA Eagle" della Wells ed una "Gold" della Exmoor. Dopo alcuni scambi del nostro strano inglese con degli avventori molto simpatici, riprendiamo da dove avevamo lasciato il giorno prima nei pressi della Cattedrale Anglicana. Il recupero inizia dal "Roscoe Head" in Roscoe Street dove ci gustiamo delle "Lekeland Ale Bitter". Un localino davvero pittoresco e tranquillo dove il silenzio e scandito dal lieve rumore di frigo nel sottofondo; la saletta alla destra del bancone è un piccolo quadro della realtà locale, pieno di oggettistica antica e fotografie di altri tempi. Seguendo il consiglio di un  paio  di  avventori 
Doctor Duncan's
Peter Kavanagh's
Rygby's
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The Roscoe Head
The Philharmonic
Ye Crake
del "Lion Tavern" e della signora dell'ufficio informazioni dell'aereoporto,  riprendiamo la via che congiunge le due Cattedrali (Hope Street) ed al numero 36 varchiamo la soglia dell'imponente "The Philharmonic". Il locale  è bellissimo, con salette piene di poltroncine rosso porpora, pavimenti in legno antico ricoperti da pregiati tappeti persiani, lampadari in cristallo, pareti decorate e vetrate smerigliate, con al centro uno splendido bancone circolare in mogano, dove spunta una lunga serie di pompe e spine di birra che all'unisono chiedono solamente di essere assaggiate.  Così   iniziamo  con  una  "Milk Wood"
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che appena spillata sembra proprio caffelatte, dolciastra dai sentori di cacao e poi ancora una "April Fool" della Old Mill Brewery decisamente amara. Qui  conosciamo Steve, ma visto il suo stato (quando chiediamo alla Publican di dargli un'altra birra ci risponde: "He's already at the top!" ) dubito che si ricorderà di noi! Usciti da questo
fantastico pub, ci dirigiamo al numero 13 di Rice Stret dove entiamo al "The Ya Crake" il pub che abitualmente frequentava John Lennon; questo non ha lo sfarzo e la classe del precedente, ma è un vero "Real Pub" frequentato da "veri" clienti abituali. All'avvicinarci al banco per osservare le birre in mescita, la publican cogliendoci apparentemente indecisi (ma a volte l'apparenza inganna) ci rifila un assaggio nei classici bicchierini da whisky di ogni sorta, ed alla fine scegliamo una "Pioneer" una classica Ale cui facciamo seguire una "Cascade Bitter " dal colore più rossastro e dal gusto più luppolato. Tra gli assaggi  c'era anche una "Gertie Sweet" un attimo troppo dolciastra e non molto  equilibrata per i  nostri  gusti  e  quindi   replichiamo  di   ottima
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"Cascade". Ma riecco l'appetito; rientriamo verso il centro e andiamo al "Crown Hotel" dove per accompagnare un'ottima grigliata mista ci beviamo un'ottima "Black Sheep" e poi via di nuovo al "Ship and Mitre" per l'ultima della giornata ...... "Spitfire" ! Putroppo siamo all'ultimo giorno e  dopo  una  rapida  visita  allo
Anfield Road, il mitico stadio del Liverpool, ci dedichiamo allo shopping, qualche pensierino da portare a casa e qualche cartolina da spedire. Tutto questo naturalmente non ci distrae dal nostro compito principale e così passeggiando per Victoria Street , svoltiamo a destra direzione Cumberland Street per entrare al "The Poste House". Sorseggiando una "John Smith", prendiamo posto in uno dei tre tavolini della sala d'ingresso (il locale ha anche un'altra piccola e graziosa saletta) e parlando con Mandy, la simpatica signora che gestisce il locale, viene fuori che siamo membri della CAMRA e così ci fa assaggiare una "St George" che secondo lei oggi non ha un bel colore, ma per noi va benissimo. Scambiamo ancora qualche parola (il nostro accento inglese ha già preso le cadenze di quello del luogo ...) e dopo qualche foto di rito, salutiamo e proseguiamo il nostro itinerario.  Pranziamo   al
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"The Vines" un locale molto bello, più su stile irlandese, dove però non servono real ales e così ci orientiamo su una "Chest Nut" quasi per prepararci al mese di maggio, in Inghilterra dedicato alle Mild Ales. Non potevamo concludere in maniere migliore il nostro breve soggiorno a Liverpool, per questo  varchiamo  la  porta del
"The Globe", il pub con il "Sloping Floor" (il pavimento pendente). Tre premium bitter della "Moor House's" sono già nostre e, poi anche tre "Frosty Piddle" dal retrogusto erbaceo e molto buone. Il Pub veramente caratteristico (forse il più puro incontrato sino ad ora) è colmo di personaggi tipici abituali che sembra facciano parte dell'arredamento, ben disposti a dare una mano alla publican nella raccolta dei bicchieri vuoti o nella sistemazione dei tavolini. Uno di loro
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ci si avicina notando che non siamo inglesi ma in campo birrario non temiamo confronti e ci chiede se siamo a Liverpool per qualche partita di calcio scoppiando in una fragorosa risata quando rispondiamo "We are in Liverpool only for drink!". Chiuso questo siparietto, mestamente prendiamo l'autobus che ci porterà in poco
tempo all'aereoporto dove chiudiamo la vacanza al pub del terminal (facente parte della catena "Wetherspoon") con una Northern IPA della "George Wright Brewery Company" dal tipico gusto amaro pungente e aromatico delle IPA (probabilmente soggetta a "dry hopping". Traendo le conclusioni di questo Birroviaggio direi che nei pub di Liverpool, a differenza di Londra, è praticamente impossibile trovare turisti. I locali infatti sono esclusivamente frequentati dagli Scourses (gli abitanti di Liverpool), sono quasi sempre gestiti da signore di mezza età ed all'interno si respira un'aria piacevolmente familiare. Ad esempio al "The Poste House" c'erano alcuni clienti che si erano portati da casa dei formaggi con pane e salame e , se li gustavano tranquillamente sorseggiando delle pinte quotidiane; al        "The Brewery Tap" un paio di signori erano entrati leggendosi un libro, mentre altri trascorrevano il tempo con giochi di società (sempre accompagnati da una pinta di ottima birra).  Grazie Liverpool per averci accolto così amichevolmente e, ora che dire .... forza Udinese !!! vai in Europa League o più sù, sei la nostra scusa per tornarci !
The Lion Tavern
The White Star
Cains Brewery Tap
The Baltic Fleet
Ed ora per i fedelissimi di Birrovagando, le mappe birrarie di Liverpool
Pub storici con indicazioni Real Ale
Pub storici con riferimento trasporti
Real Ale
Pubs of Liverpool
Ya Crake
The Poste House
The Vines
The Globe
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