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Dopo 3 anni finalmente si riparte! Questa volta decidiamo per una gita “itinerante” e così dopo una lunga serata (e una serie infinita di pinte) per decidere la meta, si opta per l’Isola di Wight. Quest’anno si unisce ai 3 moschettieri un D’Artagnan d’eccezione: Pieri.
Partenza molto presto da Venezia ed arrivo all’aeroporto di Bristol alle 8.40. da qui dobbiamo raggiungere la stazione per prendere il treno che ci porterà a Southampton. Arriviamo alla stazione alle 9.50 e scopriamo che abbiamo un’ora prima che parta il nostro treno, così per ingannare il tempo facciamo ritorno al Knights Templar Wetherspoon sito a due passi dalla stazione dove iniziamo la nostra vacanza con 4 Abbot Ale. Per onor di cronaca Pieri e
Keko avevano già dato inizio alle danze alle 7 ca ll’aeroporto di Venezia
con una Messina e panino con la Mortadella, mentre io e Denis avevamo deciso che la prima birra della vacanza doveva essere bevuta in suolo britannico Consumata la bevanda, ritorniamo in stazione per salire sul
treno che ci porterà a Southampton
dove ci attende il traghetto per
l’isola.Dobbiamo però fare un cambio
treno a Salisbury dove abbiamo
45 minuti di attesa e quindi…..
usciamo un attimo dalla stazione e
ci fiondiamo al Railway Tavern,
la giornata è splendida così approfittiamo del piccolo Beer Garden e, baciati dal sole inglese, assaporiamo 4 Doombar l’ottima Amber Ale della Sharps.
Risaliamo sul treno e alle 13.40 arriviamo alla stazione di Southampton. Arriviamo al ferryboat e visti gli orari dei traghetti (ce n’è uno ogni ora) decidiamo di partire dopo aver pranzato e guarda caso di fronte all’imbarcadero si trova un microbirrificio di Southampton il “Dancing man brewery” dove per accompagnare delle Rump steack (non male) prendiamo una Old Fashioned la Best Bitter del birrificio 3.9%. proseguiamo poi con una Jack O Diamonds la loro Red Ale per Denis e Keko 4.5% bed una Special Bitter (la Fiddlers Jig) 4.8% per me e Pieri. Tutte birre molto buone e alla fine votiamo per la Best Bitter.
"Per chi ama hippi hippi..Beer"
Rygby's
The Nova Scotia
The Knights Templar
The Poste House
Ovviamente non ci muoveremmo di
qua e la tentazione è molto forte ma
non possiamo più indugiare e alle 16.00
salpiamo con il traghetto alla volta dell'Isola. Durante il viaggio ci dissetiamo con una Guinness e alle 17 precise finalmente tocchiamo il suolo dell’isola, dopo un breve tragitto in autobus verso Newport ed il classico lancio bagagli, ci fiondiamo al Newport Ale, un vero pub, frequentato esclusivamente da indigeni con le classiche uova in salamoia, i pork schratchings e con le birre che vengono spinate direttamente dai cask, scegliamo una “Rye Tangled” del birrificio Hopback 4.3% con aroma di pane ed un accenno di agrume, sarà l’entusiasmo ma va giù che è un piacere.
Usciamo e facciamo quattro passi per la città (che non offre molto) e decidiamo di andare a cena al Castle Inn; Cesar salad e una Seadog del birrificio locale lo Yates 4%. Proseguiamo con una Islander (sempre del birrificio Yates) 4%. C’è Karaoke e quindi decidiamo di passare la serata qui facendo bis e ter della Seadog.
Il bicchiere della staffa (che francamente non serviva) lo andiamo a prendere al Wheterspoon di Newport il “The Man in The Moon” e qui chiudiamo (finalmente) con una Nipper Bitter del birrificio “Island Brewery” 3.8%.Il giorno dopo, come da programma, si fà un giro itinerante dell’isola e così, consumata una full english breakfast al Wheterspoon saliamo su uno dei tanti autobus della Vectis, compagnia di trasporti che serve in modo egregio tutta l’isola, e dopo circa un’ora di un piacevolissimo girovagare con vista sulla campagna insulare arriviamo nella punta ovest dell’isola di Wight. Scesi dalla corriera ci incamminiamo sulla collina e dopo circa un km e mezzo di cammino (e di battaglia con il vento) arriviamo in vista dei Needles, i famosi faraglioni bianchi simbolo dell’isola.
Fellows Morton & Clayton
Dall’alto la vista è mozza fiato e ci fa passare immediatamente la stanchezza. Dopo un bel giro sulla collina ed una serie di foto, ritorniamo al punto di arrivo e saliamo su un altro bus. Abbiamo fatto un biglietto giornaliero che con 10 sterline ci consente di salire e scendere in qualsiasi punto dell’isola e così decidiamo di scendere a Ningwood alla fermata “Horse and Groom”, che guarda caso è anche il nome del pub adiacente al bus stop.
Il locale è bellissimo un classico country inn inglese che accoglie viaggiatori, famiglie e residenti della zona. Il pub è gestito da due ragazze (molto gentili e anche molto belle) mentre studiamo il menu, molto vario e interessante che comprende anche piatti per vegetariani, partiamo con una Otter Bitter 3.6% dell’omonimo birrificio del Devon, classica bitter inglese e successivamente, per accompagnare un ottimo sandwich con bacon, brie e cipolla rossa, prendiamo 4 Butcombe da 4 gradi prodotta a Bristol.
Ordiniamo 4 ESB della Fullers che consumiamo in fretta perché il posto non ci soddisfa, usciamo e dopo circa 10 metri entriamo al “The Crab” ed esordiamo con una Green King IPA da 3.8% per me e Pieri mentre Denis e Keko vanno di YardBird una Pale Ale sempre della Green King il locale, sebbene molto più moderno rispetto al precedente, è parecchio vivace con un paio di sale piuttosto ampie ed anche un bellissimo Beer garden. Consumata la bevanda ci dirigiamo verso la scogliera dove troviamo il “The Chine Inn” e qui facciamo bingo! Il pub è sito proprio in cima alla scogliera e infatti noi prendiamo un tavolo sotto ad una finestra dalla quale si può ammirare tutta la scogliera e la spiaggia sottostante; un panorama bellissimo! Come sempre il nostro approccio è molto soft, ordino quattro pinte di Islander 4% prodotta in loco e il barman (Bill) mi chiede da dove arriviamo e come mai siamo li se per la musica, il mare ecc. io sfodero la mia risposta di rito: “we’re here only for drink!!”.
Usciti dal The Chine Inn scendiamo
verso il mare accompagnati da una
pioggerellina fina che rende se possibile
’atmosfera ancor più magica e passando davanti a delle barche ormeggiate a riva, andiamo a far visita al “Fisherman’s” pub sito proprio in riva al mare. Il locale è forse più un ristorante che un pub e quindi ci fermiamo al banco dove prendiamo un paio di porzioni di patatine per accompagnare una pinta di Islander (e per asciugare un pochino la pozza). Finita la birra decidiamo di ritornare in centro per prendere un autobus e ritornare a Newport, ma la strada per la fermata del bus passa davanti al “The Chine Inn” ed inevitabilmente veniamo risucchiati all’interno, Bill è già andato a casa ma Gemma vedendoci entrare lo va subito a chiamare e quanto rientra ricomincia la festa, Bill, Jeff, Gemma che rappresentano lo staff del locale, coinvolgono tutti gli avventori ed iniziano a piovere birre, Barry uno dei fedelissimi del locale, vuole assolutamente fare una foto con noi e quindi per accontentarlo altro giro di birre questa volta offerto direttamente dallo staff. Finiamo la serata con Jeff che ci fa entrare in una saletta dove, sotto un tavolo, si nasconde una botola che veniva usata dai contrabbandieri per portare la birra al pub.
Esperienza indimenticabile! Alla fine usciamo dal pub e ci dirigiamo alla fermata dell’autobus che ci riporta a Newport alle 22.45 ca giusto in tempo per la pinta della staffa che andiamo a prendere al “Prince of Wales”. Chiudiamo la serata con una “Hair of the Dog” una Blonde.
Oggi lasciamo l'Isola e decidiamo di farlo iniziando la giornata con una mega colazione, frutto di un’incomprensione con la cameriera del locale che anziché capire uova e backon per 3 ci ha portato 3 uova e 3 fette di backon a testa. Forti del “daily ticket” che dura 24 ore, riusciamo ancora a salire su un autobus che ci porta a Cowes dove prendiamo il traghetto per Southampton. Sbarcati torniamo a far visita alla “Dancing Man Brewery” e per darci un po' di spirito prendiamo una pale ale “Jesus Hairdo” da 4 gradi.
Consumata la pinta ci dirigiamo verso la stazione dove strada facendo facciamo una piccola sosta al “Titanic”, appena entrati il barman (Henry) ci accoglie con il termometro e misura ad ognuno di noi la temperatura e ci congeda con un roboante “Fantastic”, passato il test Henry ci consiglia la specialità della casa: una birra mix tre quarti di pinta di Titanic da rabboccare con una Lager, veramente un ottimo mix che rende la birra gradevole e molto buona.
Exteter Arms
Terminata la birra usciamo e pochi passi dopo entriamo al “Avon Brewery At Salisbury” il locale è stretto e molto profondo con all’esterno un ampio beer garden, noi prendiamo un tavolo poco prima del bancone (che occupa metà del bar) ed iniziamo con 4 “Razor Back” una Best Bitter della Ringwood brewery da 3.8 gradi dallo spiccato aroma agrumato ma ben bilanciata e veramente piacevole, chiudiamo la visita al locale con una Young’s Special London da 4.5 gradi che ha un bel sapore di malto tostato al primo sorso e rilascia un amaro secco nel finale.
The Last Drop Inn
The Red Lion
Approdiamo al “The New Inn” un pub molto bello con diverse salette ed un vasto beer garden. Noi ci accomodiamo nella “The Oak Room” ed ordiniamo fish and chips per tutti innaffiato da una Best Bitter della Badger da 3.5 gradi, considerata un classico del Dorset, sulla quale vengono utilizzati luppoli che francamente non conosciamo e viene anche fatto un dry hopping.
Terminato il pranzo risaliamo sull’autobus in direzione Shanklin che si trova nella costa est dell’isola (praticamente dalla parte opposta), impieghiamo circa 45 minuti per arrivare in questo splendido paesino contraddistinto dalle case di mille colori con il tetto in paglia, sembra di essere nel mondo delle fiabe che, tradotto per noi, dato che c’è una serie infinita di pub, siamo arrivati nel paese dei balocchi!!! Iniziamo il pub crawl di Shanklin dal “Kings Harry’s Arms” locale recensito e pluripremiato dal Camra, il pub è molto bello con una saletta con caminetto, il bancone e dei tavolini che danno sulle finestre dalle quali si possono vedere le strade del paese, il soffitto è tappezzato da sottobicchieri ed etichette di birra e c’è anche una grande sala da ballo con tanto di palco ed impianto stereo, c’è però un silenzio surreale, l’unico rumore è dato dai motori dei frigoriferi.
The Crab
Ovviamente ci scappa una risata ed iniziamo a socializzare, Bill (82 anni) viene a sedersi con noi e dopo qualche discorso e qualche birra, va in magazzino e ci porta una serie infinita di gadgets. Noi acquistiamo una maglietta del pub, ci beviamo ancora qualche birretta, scattiamo qualche foto, interagiamo con gli altri avventori e alla fine quando usciamo veniamo salutati da un’autentica ovazione.
The Titanic
Si è fatta ora di cena ed attraversiamo la strada per dirigersi al Qudos dove ci prendiamo 4 bistecche accompagnate da altrettante pinte di Tribute della St. Austell Brewery (4.2%), terminata la cena rientriamo verso la piazza principale e per farcii la birra della staffa rimbalziamo tra il ""George & Dragon" (una Spitfire) e il “The Ox Row Inn”,(una London Pride) questìultimo pub è pieno di ragazzi che giustamente festeggiano il sabato sera e noi, visto che alziamo di parecchio la media dell’età, decidiamo di ritirarci in buon ordine. .
La birra va giù che è un piacere malgrado la partita ristagni sullo 0 a 0, i fish and chips tardano e quindi facciamo un bis della Badger mentre il secondo tempo è iniziato e l’Udinese sta soccombendo per 2 a 0. Per darci coraggio (soprattutto a Denis e Keko) facciamo un giro di Fursty Ferret da 4.4 gradi. Una amber ale il cui malto Dark Cristal dà un gusto biscottato bilanciato dall’aroma agrumato dato dai luppoli, facciamo giusto in tempo a finire la pinta che l’Udinese pareggia e di conseguenza scoppia l’esultanza tanto chiassosa che il cameriere arriva di corsa per capire cos’è successo, noi prendiamo la palla al balzo ed ordiniamo prontamente un altro giro di Fursty. Usciamo dal pub ringalluzziti e per ringraziare gli dei del pareggio dell’Udinese ci rechiamo a far visita alla cattedrale, veramente imponente, con una guglia di oltre 120 metri ed un chiostro di oltre 32 ettari. All’interno è visibile il più antico orologio del mondo (risalente al 1386) ed è conservata una delle quattro copie originali superstiti della Magna Carta (che non siamo riusciti a vedere). Finita l’ora di svago riprendiamo a lavorare e ci rechiamo al Deacons pub (vincitore del pub CAMRA Salisbury & South Wilts dell'anno 2020) sito vicino alla stazione ferroviaria e a pochi passi dalla Cattedrale. Il pub ha un accogliente interno tradizionale inglese, non molto grande ma con una serie importante di birre (7 alla spina e 3 alla pompa).
E’ frequentato esclusivamente da indigeni, infatti il nostro ingresso desta parecchio interesse tra gli avventori non abituati a vedere turisti. Ma guadagniamo subito punti non appena effettuiamo l’ordine: 4 Cornish Best della St.Austell (da 3.4 gradi e da 2.75 sterline l’una) e 2 pacchetti di pork scratchings, scambiamo quattro chiacchiere con la Barmaide incuriosita dal fatto di vedere 4 stranieri in un locale di autoctoni. Terminata la Cornish passiamo una Hopback da 3.5 gradi per chiudere la visita. Ci spostiamo di qualche centinaio di metri ed entriamo al “The Pheasant Inn”, un bel pub con l’esterno in perfetto stile “Tudor”, all’interno ci sono due ampie sale una con un bel caminetto e un’altra con un maxi schermo che proietta, ovviamente, partite di calcio. Si parte con una “Jail Ale” una Premium Bitter della Dartmoor Brewery da 4.8 gradi. Birra corposa e, come molte altre che abbiamo assaggiato in questi giorni, dal sapore agrumato. Mentre sorseggiamo la nostra birra si avvicina il Barman ed inizia a parlarci di calcio ed in particolare di George Best, vistici interessati si mette a scanalare fino a trovare dei filmati del mitico Irlandese proseguendo poi con spezzoni di varie partite del passato e mentre siamo intenti a guardare lo schermo ci arriva come d’incanto una Doombar con la quale chiudiamo per andare a cena al Wheterspoon del nostro albergo.
finiamo in fretta la nostra birra e ci dirigiamo verso il centro per cercare qualcosa da mangiare entriamo al “The Bank Tavern” ma anche qui la cucina è chiusa e quindi continuiamo la dieta liquida: una Dark Mild della Left Handed Giant 4 gradi per una cioccolatosa birra tipica d’oltre manica. Usciamo dal “The Bank” e ci rifugiamo in un supermercato Tesco per un classico “panino di plastica” che anche stavolta ci salva la vita! Visto che abbiamo messo finalmente qualcosa nel ventre decidiamo di continuare il giro nostalgico ed approdiamo al The Old Fish Market dove ci beviamo una classica London Pride.
Si è fatta quasi ora di cena e prima
di recarci al ristorante passiamo al
“Seven Star” una AllSopp’s da 4 gradi
che non ci soddisfa per niente. Usciti da quest’ultimo bar ci dirigiamo al Mugshot Restaurants dove, essendo l’ultima sera della vacanza, ci concediamo una bella costata accompagnata da una bottiglia di vino toscano! Che Pieri vuole assolutamente offrirci, per sdebitarci quindi entriamo al Seamus o’donnell’s per prendere un whisky. Ormai si è fatto tardi e siamo agli sgoccioli della vacanza andiamo a bere il bicchiere della staffa al “The Hatchet Inn” e qui andiamo di Sidro, ne prendiamo uno al rabarbaro di 4 gradi della Broadoak e terminiamo con suo fratello più grande di 7.5 gradi che ci da il colpo di grazia!
Anche questa bellissima gita volge al termine e il rientro, come sempre, sarà mesto e silenzioso ma sono sicuro che una volta a casa cammineremo tra le nuvole al solo pensiero di questi bellissimi posti!
Stonehenge
The Borough
The Dancing Man Brewery
Home
Home
Knights Templar
The Newport Ale
The Black Weir Tavern
The Needles
The Horse & Groom
vista dal the Chine
The Fishermann's
The Titanic
Ci congediamo da Henry e ripartiamo alla volta della stazione dove scopriamo che c’è sciopero dei treni! (di sabato), non ci perdiamo d’animo e ci dirigiamo alla fermata dell’autobus dove troviamo una corriera che ci porta fino a Salysbury. Sbarcati in città ci dirigiamo al nostro albergo “The Kings Head Inn” (un Wheterspooon) e sbrigate le formalità ci fiondiamo nel vicino “Haunch of Venison” il pub non è molto grande con pochi tavoli ed un piccolo bancone dove all’interno si muovono a fatica le due barmaide; si parte con una “Danish Dynamite” una Ipa della Stonehenge brewery 5%, dal sapore fruttato che per farla sembra venga utilizzata la sorgente d’acqua di Stonehenge. Molto buona, e una volta consumata proseguiamo con una Superior Ale “Courage Directors” 4.8% ben bilanciata, dal colore rubino che conosciamo già ma che beviamo sempre volentieri.
La mattina successiva decidiamo per una colazione “italiana” brioches e cappuccino per tutti e quindi partenza in direzione della stazione dove ci attende l’autobus che ci porterà a fare un giro della città e quindi a Stonehenge. Il viaggio (di circa mezz’ora) è piacevole con l’audioguida che ci racconta la storia di Salisbury, della sua famosissima cattedrale e naturalmente di Stonehenge e degli altri siti nei dintorni
Arriviamo a destinazione e decidiamo di fare la strada dal parcheggio al sito a piedi (volendo c’è una navetta gratuita), arrivati davanti ai monoliti rimaniamo ovviamente estasiati, siamo anche fortunati con il clima: non piove c’è un vento e molto spesso il sole fa capolino facendoci ammirare la struttura sotto diverse luci e rendendo, se è possibile, questo luogo ancor più magico e mistico. Facciamo l’intero giro del sito e sempre a piedi rientriamo verso il parcheggio, breve sosta al negozio dei gadgets dove acquistiamo qualche souvenir e ci reimbarchiamo sull’autobus che ci riporterà in città, perché anche noi come i Druidi abbiamo bisogno di bere la pozione magica. Sono circa le 13.30 ora locale e di gran lena ci dirigiamo verso un pub per pranzare e per vedere, sul tablet, Udinese - Atalanta.
The Kings Head
Sveglia presto per preparare i bagagli ed andiamo a prendere il treno che ci porterà a Bristol, giunti a destinazione ed espletate le formalità alberghiere, ci rechiamo nel pub più vecchio di Bristol “The Shakespeare” che per noi è tappa fissa quando veniamo sulle sponde dell'Avon. Cominciamo con una Mumbles Gold una Welsh Pale Ale da 4.3 gradi ben luppolata (Styrian Golding) veramente un bel modo di iniziare la giornata.
Guidati dai ricordi ci incamminiamo verso il canale e dopo averlo costeggiato per un pochino entriamo al “The Ostrich” dove ordiniamo una Rare Breed una Pale Ale della Butcombe da 3.8 gradi, tipicamente inglese anche se già al primo sorso si percepiscono le note di Amarillo. Continuiamo a fidarci del passato e per pranzo decidiamo di tornare al “The LLandoger Trow” dove ricordavamo di aver mangiato bene, ma restiamo parecchio delusi, il locale sembra molto trascurato ed anche l’accoglienza riservataci dalla ragazza che troviamo all’interno lascia molto a desiderare; ormai siamo dentro e qualcosa dobbiamo bere, decidiamo di andare sul sicuro ed optiamo per una Timothy Tailor’s della Landlor,
The Railway Tavern
The Newport Ale
The Newport Ale
The Castle Inn
The Castle Inn
The Horse & Groom Bus Stop
Shanklin
Kings Harry's Arms
The Chine Inn
The Chine Inn
Bill
Jeff,Pieri,Gemma
The Haunch of Venison
The Ox Row Inn
The New Inn
The New Inn
The Deacon's
The Deacon's
The Pheasent Inn
The Pheasent Inn
The Shakespeare
The Shakespeare
The Avon
The Ostrich
The Bank Tavern
The Old Fish Market