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Dopo una sosta di apertura giornata verso le 9 di mattina alla birreria della Villacher a Villach esordendo con una "dunkel" e dei caffè, comincia il nostro viaggio birrario in cerca delle altre "specialità carinziane"; prima destinazione effettiva, la birreria Hirter a Michelsdorf (località Hirt). Si tratta di una tra le più vecchie birrerie carinziane che nasce nel 1270 da cui poi la birreria stessa trarrà il nome per una delle sue birre più
particolari e speciali, la "Hirter 1270". Questa volta non solo io e Denis ma anche Mario partecipa al “Birroviaggio”. Prima però tappa a Friesach, il paese più antico della Carinzia. Visita obbligata al castello (per fare un pò di sete) e scesi ci fermiamo in una Gasthaus che si trova proprio al termine della discesa. Ci beviamo un’ottima “Hirter Marzen” e, parzialmente rifocillati, riprendiamo la macchina e ci
della Hirt, medaglioni di tacchino accompagnati da gnocchetti e verdure al burro il tutto innaffiato da un’ottima “Hirter 1270” (11,9 gradi saccarometrici per 4,9 gradi alcolici) un vero “design”. Per finire in bellezza assaggiamo la torta di malto: squisita! Con la quale beviamo una “Hirter Zwickl” (12,3 gradi
dirigiamo alla volta di Hirt dove sorge l’omonima birreria. Dato che è ora di pranzo decidiamo di recarci immediatamente alla birreria e prendiamo posto nello splendido biergarten. Iniziamo con una favolosa biersuppe accompagnata da una “Hirter Pils” (12,3 gradi saccarometrici per 5,2 gradi alcolici) dal carattere luppolato ma non troppo. Come secondo prendiamo la caratteristica "padella"
saccarometrici per 5,2 gradi alcolici). Chiaramente non possiamo lasciare il locale senza gustare la richiestissima “Hirter Morchl” (12,8 gradi saccarometrici per 5,0 gradi alcolici); detto fatto e sul sicuro ci concediamo anche il bis. Ci accingiamo a pagare all’interno del locale, ma cosa vedono i nostri occhi ? Due colonnine di “Hirter Weizen” (11,9 gradi saccarometrici per 4,9 gradi alcolici) che aspettano solo un “acquirente”, ed eccoci qui !
A questo punto ci dirigiamo verso il nostro bed and breakfast che si trova nei pressi del lago di Klopeniner a St. Kanzian una cinquantina di chilometri a sud, oltre Klagenfurt. Depositiamo i bagagli ci diamo una rapida rinfrescatina e quindi partiamo verso una simpatica “micro-microbirreria” sita ad un paio di chilometri dal nostro albergo. Si tratta proprio di una birreria di tipo “casalingo” gestita dalla simpaticissima "Frau Lotte"
e da suo padre. Producono una birra di tipo Oktoberfest Marzen dal colore ambrato carico molto “beverina” ed anche discretamente buona alla quale abbinano affettati, verdure, formaggi e carne di loro produzione. Ma torniamo alla birra: Frau Lotte ci dice il loro piccolo impianto ne produce circa 300 litri alla settimana. Alle spine troviamo Carmen una ragazza molto graziosa che rende la nostra serata ancor più piacevole. (come se ce ne fosse bisogno!!!!)
Il giorno successivo ricaricatici dal sonno dei giusti, decidiamo di passare la mattinata al lago. Così, dopo qualche bella nuotata, ci ritorna appetito e puntiamo la macchina verso Klagenfurt per raggiungere un’altra birreria carinziana: la “Schleppe”. Facile da raggiungere basta prendere l’uscita dell’autostrada che prosegue per Graz in direzione St.Veit e seguire
l’indicazione di Klagenfurt Zentrum, sul primo grande curvone la troviamo sulla destra, imperiosa e dominante . Oltre alla fabbrica, con relativo spaccio di prodotti e gadgets, la “Schleppe” ha anche una caffetteria ed il “Felsenkeller”. ristorantino bellissimo dove si mangia anche molto bene.
Da ricordare che dopo le sei di sera è in funzione il loro “kamineten” dal quale escono spiedi, costicine, bistecche ed altre prelibatezze. Noi prendiamo le costicine e ci beviamo una Felsenkeller la birra del locale. Con il dolce, l’ Hausgemachter Apfelstrudel, ci beviamo una “Altbier” di stile tedesco ma prodotta sempre in loco per il locale. Infine chiudiamo con
una “Radler” (per sciacquare le interiora). Pernottiamo nei pressi della birreria ed il giorno dopo per Francesco e Mario è tempo di ritorno ma, Denis non pago aspetta il cambio “carovana” che arriverà puntualmente a Villach con punto di ritrovo alla Villacher Brauerei e sarà composta questa volta da Luca, Ivano e appunto Denis. L’esordio mattutino viene fatto con un meritato caffettone austriaco per poi però passare subito a delle “Villacher Dunkles” dal gusto dolciastro ed invitante. Si parte ora alla volta di Leoben, città stiriana che ospita
la Gösser Brauerei. Purtroppo giungiamo però in un momento in cui le visite allo stabilimento sono chiuse e bisognerebbe aspettare l’indomani che però abbiamo altri progetti; decidiamo quindi di andare subito alla prenotazione dell’hotel per la notte e qui spiegate le nostre intenzioni di visita alla birreria (e problema inerente) siamo subito presi di buon cuore dalla signorina della reception che si affretta
a chiamare lei stessa la direzione della Gösser e, in men che si dica ecco organizzata una visita fuori programma esclusivamente per noi (questi austriaci….. fantastici) Ci affrettiamo quindi all’entrata dello stabilimento come da programma ed attendiamo la nostra guida personale che arriva circa 3 minuti dopo l’ora prefissata e, scendendo dalla
sua bicicletta tutta affannata si scusa subito per l’eccessivo ritardo (questi austriaci…..per soli tre minuti…in Italia forse dopo 30-40 minuti eravamo ancora ad aspettare…mah !). Si tratta di frau Margarete, una signora di circa 50 anni appassionata di birra e studiosa della stessa, tanto che la stessa birreria si avvale del suo supporto durante le visite turistiche. Una visita fantastica e
dettagliata, molto professionale e tecnica come volevo io; circa un’ora e mezza di notizie e spiegazioni con percorso itinerante anche nelle sale più segrete dello stabilimento, per poi finire con l’assaggio dei prodotti in una stanza riservata.
Qui gustiamo tutte le specialità di casa Gösser partendo dalla “Pils” per poi andare sulla “Zwickl”, “Marzen” e “Spezial” e tutto, udite udite, per soli 5 euro a testa tutto compreso (semplicemente incredibile). Lasciamo quindi una sostanziosa mancia alla “frau” ed acquistiamo diversi gadgets, salutiamo affettuosamente e ci ripromettiamo di tornare; la nostra giornata prosegue, visitando la città.
Ora si riparte alla volta di Murau, altra cittadina della Stiria dove si produce la “Murauer Bier”, per molto tempo considerata dai locali come la miglior “Märzen” di Stiria e Carinzia; la strada che ci conduce è molto bella anche perché decidiamo di arrivarci per una via secondaria, tra boschi e laghetti incantevoli ma, ainoi all’arrivo nel paese troviamo quasi tutto chiuso, causa una festività del luogo, ed anche la birreria
non è visitabile internamente. Non ci resta far altro che addentrarci nel locale della birreria stessa, per fortuna aperto e, rassegnarci bevendo delle comunque ottime “Murauer Märzen” (questa volta non c’è frau Margarete che ci salva); ceniamo in una Gasthaus vicina e, oramai sfiniti per l’intensa giornata ci concediamo il riposo meritato per essere più in forma il giorno dopo. La giornata seguente comincia, dopo una sostanziosa colazione, con destinazione Saint George (paesino delle vicinanze di Murau) dov’à situata l’omonima microbirreria locale. Si tratta di una
costruzione di tipo chalet di montagna dove sono ben evidenti le cipolle di produzione; sembra un locale molto invitante e caldo, crediamo soprattutto d’inverno visto che si trova proprio all’inizio delle piste di snow board e il posto è conosciuto a livello internazionale da chi segue questa specialità sportiva. Assaggiamo una discreta “Pils”, ma la Weizen non ve la raccomando, eccessivamente acidula e
con stile non proprio azzeccato. Ad ogni modo acquistiamo delle simpatiche cassettine di birra da sei pezzi come ricordo con la promessa di non berle sino a casa (chissà). Ed ora via in direzione di Knittelfeld dove ci attende una piccola microbirreria locale. Giungiamo subito nel paesino e intuiamo dal nome che la
birreria è situata nella torre che intravediamo dai finestrini sulla quale però non vi è nessuna indicazione evidente; ad ogni modo parcheggiamo e ci dirigiamo all’entrata dove una piccola tabella in lamiera indica appunto "Turm Bräu". Il gestore a primo acchito, sembra persona molto seria, ma subito dopo aver ordinato la prima birra iniziamo subito a fraternizzare e si scopre che parla perfettamente italiano, spiegandoci che
ha lavorato per lunghi anni come camionista in tutta Italia e poi appena ne ha avuto la possibilità a messo su un piccolo impianto birrario e ha cominciato a produrre e vendere la sua birra. Quella che abbiamo assaggiato è una “pils”, comunque non ci fermiamo a lungo, il tempo di un bis e ripartiamo alla volta di Wolfsberg nella carinzia orientale dove ci attende una visita alla "Brauhof Franz Josef". Dopo una
breve visita alla città è ora di pranzo e decidiamo di mettere qualcosa sotto i denti proprio nella birreria stessa. Abbastanza facile da trovare (è comunque nei pressi del centro) ordiniamo dei piatti di arrosto di maiale con patate al forno e accompagnamo il tutto con delle birre di casa. Denis ha già capito che oggi è giorno di produzione e il profumo della cotta si diffonde in tutto il locale. Decide allora di visitare un po' più
da vicino la cosa e intrattiene subito un discorso in tedesco scolastico con il mastro birraio che è all’opera (e che è anche il padrone del locale). Comunque sembra farsi capir bene, tanto che riesce a farsi portare degli scantinati della birreria e a farsi illustrare il tutto dal mastro Franz Josef che entusiasta spiega il processo di produzione svelando anche alcuni segreti e, illustrando a parole le sue birre.
Il nome delle birre è Wolfbräu e le birre prodotte sono la "Wolfbräu Naturtrüb", la "Wolfbräu Kristall" (una Märzen leggermente filtrata) la "Wolfbräu Dunkel" (non dolce come da tradizione dunkel austriaca, ma prodotta secondo ricetta bavarese), la "Wolfbräu Weizen" (una fresca Hefeweizen facile da bere) e la particolare "Wolfbräu Ginsengbier" per la quale viene utilizzato del concentrato di Ginseng che si sposa
perfettamente con il luppolo usato dando un aroma del tutto particolare. Passiamo 2 ore in piacevole compagnia e dopo aver assaggiato tutti i prodotti birrari, ripartiamo questa volta verso casa. "Ciao amica Austria, a presto e, grazie per tutti i “prosit” che sempre ci fai fare."
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