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Cardiff_2013
Il nostro beertrip non parte  sotto i migliori auspici: la macchina di Keko che doveva portarci all’aeroporto non si accende, rimediamo con il Dacia e quando arriviamo all’imbarco scopriamo che il nostro volo è in ritardo di un’ora; non ci perdiamo d’animo e ci diamo coraggio con una Dolomiti della Pedavena (7.5€ una 0.4).  Superati questi intoppi saliamo sull’aereo che dopo circa 2 ore e mezza ci fa atterrare in una soleggiata Bristol dove prendiamo un autobus che ci porta alla stazione dei treni e da li saliamo sul convoglio che finalmente ci conduce alla capitale del Galles. Ma anche questo tragitto è una sofferenza: infatti nel nostro scompartimento sale un gruppo di chiassosissimi tifosi polacchi di Speedway il cui tono di voce non ha nulla da invidiare al famoso urlo di Tarzan.
Arrivati in città ed espletate le formalità in albergo saltiamo a piè pari, per evitare i polacchi e le loro terribili trombette, i pubs del centro e ci dirigiamo allo Yates una specie di Wetherspoon dove iniziamo la nostra vacanza con, ovviamente, una Brains e per l’esattezza una Brains SA da 4.2% un po’ troppo maltata per i nostri gusti ma a Cardiff la prima birra doveva obbligatoriamente essere una Brains. Per accompagnare delle chicken wings proseguiamo con una Doombar.
" I Principi del Galles siamo noi "
Rygby's
The Nova Scotia
The Knights Templar
The Poste House
The Yorkshire Terrier
Usciti dal pub proseguiamo sotto un tiepido sole lungo Park lane e quindi verso Park Grove dove troviamo “The Pen & Wig”  locale molto bello con una saletta in ingresso da dove parte un lungo bancone che termina con l’accesso ad un ampio beergarden. Keko va di Hammer Stone (del birrificio Blue Storm) mentre io e Denis viriamo su una Caldey Lollipop  del birrificio Tenby Harbour entrambe american pale ale di 4.5 gradi entrambe molto aromatiche. Sarà il locale un po’ di lusso sarà che la maggior parte sono birre americane (risulterà essere uno dei pochi, se non l’unico, locale di Cardiff che non ha birre della Brains), ma i prezzi sono praticamente il doppio degli altri locali. 
Continuiamo la nostra passeggiata, visto che il tempo è molto buono, verso nord e precisamente in Woodville road per entrare nell’omonimo pub “The Woodville” alla ricerca di cask. Il locale si presenta bene con un piccolo beergarden sito poco prima dell’ingresso dove spicca un soppalco con dei tavolini dai quali si può tenere d’occhio il bancone (cosa da non sottovalutare) ed una altro con dei divanetti stile Chester. Keko e Denis optano per una Phoenix della Monster Brewery un’Apa alquanto acidula (praticamente terribile) mentre io prendo una “Hop Kick” della Mumbles  4.5% una blonde ale con luppoli americani (molto meglio). Abbastanza delusi usciamo alla ricerca di un posto per cenare e così ci dirigiamo al “Black Weir Tavern”, ci rifocilliamo con una “Sirlon Steak” accompagnata con una “Brains Bitter”,io e Keko, mentre Denis va di Smooth Brains.
Fatto un pò di fondo (ne avevamo bisogno) usciamo e ci mettiamo in cammino ritornando indietro in direzione del “ “The Crwis” per digerire  Rev James” io e Denis, (ovviamente della Brains, 4.5% ricetta originale del 1885 che utilizza esclusivamente lievito Buckleys), mentre Keko va di Ipa Smooth. Usciamo e per accontentare Keko prendiamo una pizza dal kebabbaro sito a fianco del locale, in realtà era una scusa per fare ancora un pò di sete e così l’ultima birra della prima giornata (Sharps Atlantics)  andiamo a prenderla in Mackintosh Place al “Royal George” , il pub di stile abbastanza moderno, ha 3 pompe (chiaramente Brains) e diverse spine un paio della BrewDog e le solite Amstel, Guinness ecc. ed una di Jagermeister!
Fellows Morton & Clayton
Il giorno dopo il sole sembra scomparso così come la piacevole temperatura infatti ci risvegliamo sotto una fitta pioggia e usciti dall’albergo ripariamo in un locale adiacente per per fare colazione, ovviamente una English Breakfast. Usciti dal ristorante, visto che ha smesso di piovere, partiamo alla grande verso la stazione dalla quale prendiamo un autobus (gratis nel week end) che ci porta, in una ventina di minuti, all’aereoporto di Cardiff. Qui ci facciamo chiamare un taxi che attraverso la campagna gallese ci conduce ad East Aberthaw dove si trova uno dei più bei Inn del Galles “The Blue Anchor”,  il posto e strepitoso, muri di sassi e tetto in paglia; l’interno è, se possibile, ancora più bello distribuito su due piani con diverse sale alcune piccole altre più grandi con due bar: uno situato all’ingresso ed uno al primo piano.
Oltre che aver mangiato bene abbiamo anche bevuto molto bene, finalmente niente Brains, e tutte birre inglesi. Rifocillati chiamiamo un taxi e ci facciamo portare nella vicina Llanwit Major  dove varchiamo la soglia dello storico “Old Swan Inn” per fiondarci al banco e berci 3 Bass, che francamente mi delude un po, me la ricordavo diversa, migliore (ma forse è dovuto al fatto che il Blue Anchor Inn era davvero perfetto). Comunque visto che il paese ha circa una decina di abitazioni e 3 di queste sono pub…. chi non peccherebbe! Quindi sortiamo velocemente ed attraversiamo la strada per entrare al Tudor Tavern dove proviamo 3 Tribute della St.Austell Brewery. Chiediamo al Publican se può chiamarci un taxi ma ci risponde che non ha telefono così dobbiamo migrare verso il terzo pub del paese “The White Hart” dove con dei pork cracking all’Habanero ci beviamo 3 Brains Smooth .
Sicchè decidiamo di cambiare aria ed entriamo al Golden Cross famossimo per il suo bancone in mosaico e…. (lo scropriamo appena arriviamo alla saletta adiacente) per essere un locale con spettacoli delle Drag Queen. Non ci facciamo distrarre e ci concentriamo sul banco dove il barman riesce a malapena a fare una birra alla pompa (bitter della Brains) per Denis perché finisce l’ultimo fusto…. Sicchè Keko vira su una Guinness ed io su una Smooth. Consumate velocemente le birre andiamo al “The Cambrian Tap”  dove troviamo una vastissima scelta di sidri ma noi, fedeli al malto, andiamo di “Whirly Bird” un’APA da 5.2% della Electric Bear birrificio di Bath e di “Cosmic Down” del birrificio Big Smoke anch’essa APA da 4.1%. 3 birre decisamente buone finalmente! Il bicchiere della staffa lo andiamo a prendere al Wheterspoon “Prince of Wales” ed è precisamente una “Boon Doggle” una Blond Ale da 4.2% della Ringwood Brewery (Marston’s), non male. Sono ormai le 23.30 e un pò perché è suonata la campana del pub e un po’ perché siamo abbastanza gonfi decidiamo di andare  tutti in busta.
Exteter Arms
Rimaniamo alquanto insospettiti dal fatto che non c’è alcun movimento ma dato che è l’una di pomeriggio pensiamo che siano tutti in pausa pranzo, così entriamo nell’ufficio e dopo un lungo colloquio scopriamo che è stata trasferita ed ora il birrificio si è trasformato in un set cinematografico. Delusi e con il vento e la pioggia in faccia, rientriamo verso il centro  e ripariamo al “Cardiff Cottage”, davvero un bel pub stretto e profondo con un lunghissimo bancone dove spiccano, as usual, ben otto pompe della Brains ed altrettante spine. Subito dopo il bancone ci sono una serie di tavoli ed in fondo una parte rialzata con altri tavolini.. Ci accomodiamo ad uno di questi e prendiamo una Brains Gold…terribile!
The Last Drop Inn
The Red Lion
The Old Arcade
Appagati, ma non sazi, ci dirigiamo all’”Old Arcade” dove si prosegue con 3 Bitter della Brains (per noi la meno peggio di questo incensato birrificio Gallese) ( anche questo locale presenta una sala piuttosto grande ed un bel bancone. Da qui rimbalziamo al “City Arms” dove ci facciamo 3 Apa Omega della Cross Bay 4.2%, senza infamia e senza lode ma utili per creare appetito.
Noi non avevamo prenotato e grazie ad un colpo di fortuna (il locale è tutto occupato) troviamo posto sul tavolo di fronte al bancone dell’ingresso. In attesa del pranzo ci sediamo all’esterno dove intanto è spuntato il sole e si sta benissimo anche in maniche corte. chiaramente l’arsura si fa sentire e così esordiamo con 3 HPA della Wje Valley Brewery 4% una Golden Ale fatta con prodotti coltivati localmente con un aroma lievemente agrumato e un bel amaro finale. Visto che la temperature è più che gradevole ed il pranzo non è ancora pronto, continuiamo gli assaggi con 3 Old Peculiar Theakston una old ale da 5.6%. Giunta l’ora di pranzo entriamo nel locale dove (incredibile in GranBretagna) mangiamo veramente bene e per accompagnare le cibarie andiamo con 3 6X della Wadworth una bitter 4.1%.
The Old Swan Inn
Arriva il taxi che ci riporta all’aeroporto di Cardiff da dove con l’autobus riguadagniamo il centro città per sederci ai tavoli del Lord Wellington. Qui andiamo di Brains (non possiamo fare altrimenti) Ipa per Denis, Black (al carboazoto) per Keko e Dark (stout alla pompa) per me. Quest’ultima è pessima tant’è che lo faccio notare al Publican che mi da ragione e me la cambia (consegnandomene una con la stessa acidità).



Il lunedì successivo, sveglia sotto un cielo piuttosto grigio ma almeno non piove e così decidiamo di andar a fare colazione al “Cardiff Central Market” sito in una delle tante gallerie che si trovano nel centro città. Il mercatino su due piani presenta un po’ di tutto, dal pesce ai dolci passando per i dischi in vinile e le immancabili cartoline. Prendiamo un caffè americano e quindi, dato che il cielo si è rasserenato, usciamo ed andiamo a far visita al Castello di Cardiff (chiaramente visitiamo solamente l’esterno) e quindi proseguiamo verso sud fino ad arrivare nei pressi del fiume Taff per entrare al Millenium Stadium (che ora si chiama “Principality Stadium”).
Cardiff Castle
Il locale però è molto accogliente e la barmade e gli avventori sono molto cordiali così, visto che non accenna a spiovere, ci fermiamo un pochino a scambiare quattro chiacchere. Dopo circa mezz’ora usciamo alla ricerca di una birra che non sia una Brains ed entriamo allo “Zero Degrees” un birrificio autonomo. Qui tutte le birre sono alla spina ed io prendo una Pils, Keko una Apa e Denis una Vienna Lager. Sono tutte un pochino gasate ma perlomeno hanno un loro gusto e finalmente beviamo qualcosa di diverso dalla Brains.
Per cena si va al Wheterspoon “Gatekeeper” dove per accompagnare delle alette di pollo beviamo 3 Starway to Heaven una blonde ale da 5% della Burton Bridge che chiudono la giornata.
Siamo giunti all’ultima giornata ma possiamo giocarcela fino alle 16 dato che il nostro volo partirà da Bristol alle 18.30 e quindi dopo una colazione a base di panino al prosciutto, succo d’arancia e caffè ci immergiamo nei negozi del centro per il solito acquisto di souvenir da portare a casa. Espletata questa doverosa incombenza, ci dirigiamo verso la stazione per prendere il treno che ci condurrà a Bristol. Percorriamo Saint Mary Street e passiamo davanti al “The Borough” pub che avevamo già notato ma non ci aveva ispirato. Dato che è l’ultimo giorno decidiamo di entrare e troviamo un vero pub di Cardiff, frequentato prevalentemente da persone del posto che, come spesso accade in Gran Bretagna, passano la mattina a sorseggiare Amstel, Carling, Guinness ecc. il pub presenta un profondo corridoio che termina con una saletta dove si può giocare a biliardo ed un lungo bancone sulla destra, noi prendiamo posto su un tavolo adiacente e scegliamo 3 pinte di  Directors Courage molto buona e molto economica (2.40£), scambiamo qualche chiacchiera con gli avventori e dopo una mezz’oretta abbondante di socializzazione muoviamo in direzione stazione.
Arriviamo a Bristol alle 13 e, dato che abbiamo ancora 3 ore di tempo, decidiamo di investirle come si deve: prima tappa al “Kings Head”  un pub nei pressi della stazione che, durante il nostro viaggio a Bristol del 2011, non eravamo riusciti a visitare. È piuttosto piccolino con uno stretto corridorio ed una minuta saletta dove ci accomodiamo per sorsegggiare una pinta di Harvest Best Bitter, una Harvest Pale Ale ed una Hpa.
Finita la prima manche usciamo e ci dirigiamo lungo Thomas Lane al Seven Star un altro pub sfuggitoci durante la visita del 2011, il pub praticamente è quadrato con al centro il bancone che guarda su tre lati del locale, qui il Barman, vedendoci interessati ci fa gentilmente assaggiare praticamente tutte le birre alla pompa (e sono ben 8!) alla fine optiamo per una Wild Blonde una blonde ale da 4.4% della South Hams, una Hewish Harvest una British Beer da 4.0% della Pitchfork ed una Northern Blonde della Brass Castle Brewery da 3.9%. Ormai si son fatte le 14.30 e così ci avviciniamo alla stazione passando per pranzo, e per l’ultima pinta del viaggio, al Wheterspoon (questo lo conosciamo bene) “The Knights Templar”; davanti ad un succulento fish and chips beviamo 3 New Zeland Pale Ale della Hackney Brewery da 4.5% chiaramente a base di luppoli neozelandesi (Kohatu, Nelson Sauvin ecc) , terminate le ultime birre saliamo sull’autobus che ci conduce all’aeroporto di Bristol dove ci attende l’aereo che ci riporterà a casa.
E’ giunto quindi il momento di tirare le somme: cosa dire, sicuramente le birre della Brains non ci hanno convinto fino in fondo, anzi secondo noi non meritano neanche la sufficienza, ma il clima della campagna Gallese e l’aria che si respira nella grande isola hanno sopperito a questa mancanza tant’è che sul volo di ritorno abbiamo già progettato un altro viaggio nella grande Isola alla ricerca di Real Pubs!
The Cardiff Cottage
The queen Vaults
The Borough
Not_0086
The Crwis
Home
Home
The Yates
The Woodville
The Pen  Wig
The Pen  Wig
The Woodville
The Black Weir Tavern
The Black Weir Tavern
The Royal George
The Royal George
The Blue Anchor
The Tudor Tavern
The White Hart
The Lord Wellington
The Cambrian Tap
Millenium Stadium
Dato che le visite non sono più ammesse ritorniamo in centro e facciamo visita al Philarmonic dove stanno trasmettendo Galles contro Georgia, partita della coppa del mondo di Rugby; così iniziamo a sorseggiare la prima pinta della giornata: una Rev James della Brains per me e Camden pale ale per gli altri (4.5% della Camden Town Brewery). Il locale, troppo moderno, non ci conquista e così usciamo e con passo deciso muoviamo alla volta di quella che è la nostra missione odierna: visita alla la Brains Brewery sita a fianco della stazione; cammin facendo passiamo davanti al Wheterspoon “The Great Western 6474 e, vista la nosta volontà di ferro, veniamo immediatamente risucchiati. Come tutti i locali di questa catena troviamo ottime birre (noi ci facciamo una Abbot ale) ad ottimi prezzi (2.39 sterline la nostra). Finita la birra attraversiamo la strada ed entriamo nell’ampio cortile della Brains
Cardiff Central Market
The Philarmonic
Lasciamo il birrificio e dopo 10 metri entriamo al “The Queen Vaults” sito di fronte al Millenium Stadium, locale storico e molto bello con una grande sala il cui perimetro è completamente riempito da una serie di divanetti e tavolini, sulla destra c’è un lato del bancone ad L mentre l’altro lato da su un’altra sala appena sopraelevata dove ci sono 3 tavoli da biliardo. Partiamo con una Red Dragon della Mumbles Brewery una Red Pale Ale 4.6%, una Gloucester Gold dell’omonima birreria una blonde ale da 3.9% ed una Ansells Bitter una best bitter da 3.7% . visto che la pioggia non accena minimamente a smettere ci fiondiamo in un vero pomeriggio sportivo con una sfida a biliardo, ovviamente accompagnata da 3 pinte di una sempre valida  Doombar.
The Old Arcade
The Kings Head
The Knights Templar