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Come dei veri "free climbing" apriamo una nuova pista "Real Ales" e partiamo per Bristol. Arriviamo nella capitale del "cartoncino" nella tarda serata di venerdì 8 aprile e dopo aver depositato i bagagli in albergo (l'Ibis che scopriamo essere vicinissimo alla stazione dei treni) ci dirigiamo nel quartiere di Old Market per varcare la soglia del primo dei tanti pub storici che caratterizzano Bristol, siamo all' "Old Marlet Tavern". Il locale non è male, c'è anche un bel Beer Garden, ma nonostante siano solo le 22.00 non c'è molto movimento e partiamo subito con le prime pinte del viaggio cominciando con due Henry's Original IPA della Wadworth che però notiamo eccesivamente acidule e passiamo allora a due Wadworth 6X più richieste dalla clientela e allora
"Pub storici e dintorni"
va decisamente meglio. Ma la sete serale non accenna a placarsi e proseguiamo verso lo "Stag and Hounds" dove beviamo una Timothy Taylor ed una Doombar, che per essere sinceri, anche se il posto è carino, lasciano molto a desiderare. Esordio quindi un po' fiappo; sono già le 23.00 e ci avviamo verso l'albergo per il meritato riposo, ma proprio nella
piazzetta a due passi ci imbattiamo in un Wetherspoon "The Knights Templar" dove per ancora due giorni è in corso uno dei tanti Festival Real Ales; brutalmente provocati ci tuffiamo all'interno e approfittiamo dell'offerta esordendo con una Plum Treat (una fruit beer prodotta a Manchester) ed una All Seasons della Batemans e poi, visto che la stanchezza si fa sentire, chiudiamo la giornata con un paio di sempre valide Abbot Ale.
Il giorno successivo iniziamo da dove avevamo terminato la sera prima e ritorniamo al "The Knights Templar" per la colazione: English Breakfast con ... succo d'arancia. Rifocillatici iniziamo ad esplorare la città e saliamo sul solito autobus "sightseeing" che fa il giro dei luoghi principali. La scelta si rivela azzeccata dato che dall'alto riusciamo ad individuare oltre ai
monumenti, anche le vere attrazioni del posto ... i Pubs! Così stregati dalla sete scendiamo a Queen Square e ahinoi constatiamo, dopo una accurata ricerca, che i pubs non aprono prima delle 12.00 e così ci dirigiamo verso i Docks ed entriamo al "The Shaakespeare Tavern" dove stanno ancora pulendo ma impietositi ci servono due Hold Speckled Hen spettacolari! Dato che nel frattempo hanno aperto prendiamo anche una Okell's Olde Skipper della Wainwright ed una Greene King IPA. Usciti, riprendiamo la nostra esplorazione lungo il fiume
The Shakespeare Tavern
Avon e, seguendo la Lower Guinea Street, approdiamo al "The Ostrick Inn", imponente Pub con un gran numero di tavolini di legno all'esterno, mentre all'interno due splendide stanze con pavimenti in moquette ed accessori tipici da pescatori, fanno da cornice ad un favoloso bancone con una splendida serie di Cask. Vista la splendida giornata ed il clima praticamente estivo, optiamo per un tavolo esterno in riva al fiume dove comonamente seduti assaporiamo una EPA (3.6° della Marton's)
ed una Tribute della St.Austell. Purtroppo hanno un problema in cucina e per pranzare siamo costretti a cercare un altro pub, torniamo quindi verso Queen Square ed arriviamo in King Street al "The LLandloge", pub storico dallo splendido esterno e famoso perchè sembra che qui siano nate le ispirazioni per i romanzi "L'isola
del Tesoro" e "Robinson Crusoe"; prendiamo posto all'esterno dove i tavoli si mescolano con quelli del "The Duke" e ci gustiamo una Hobgoblin (4.5°) ed una Pedigree della Marston's per accompagnare un'ottimo "Grilled Chiken in Backon Salad" (unico neo, probabilmente perchè abbiamo preso posto al di fuori, ci servono la birra in bichieri di plastica). Finito il pranzo risaliamo sull'autobus e costeggiamo il canale fino ad Hotwells, dove il Bristol Docks si incontra con l'Avon, per entrare al "The Nova Scotia" e gettata l'ancora (qui vale veramente
la pena di fermarsi un po') iniziamo con una Bass real Ale e con una Dursley. Il pub è sempre sulla falsa riga degli altri con una sala centrale piuttosto stretta con un lungo bancone, una saletta adiacente, la "Captain's Room" anche questa arredata con quadri raffiguranti scene di pesca ed altro materiale sulla la vita dei
pescatori del posto ed all'esterno una serie di tavoli posti proprio in riva al molo. C'è un gran via vai di persone e noi, piazzatici come sempre al banco, riusciamo a scambiare quattro chiacchere con un paio di avventori (gli argomenti sono sempre gli stessi nei pub inglesi: calcio, rugby e birra) malgrado il nostro pessimo inglese, capiscono che a noi, Udinese a parte, interessa solamente la Real Ale e così sollecitati ci beviamo assieme una Courage Best Bitter. Salutati i nostri nuovi amici, usciamo e continuiamo a costeggiare il canale e arrivati al n. 6 di Dowry Place, sempre nel quartiere di Hotwells, troviamo il "The Rose of Denmark", pub molto tranquillo ed ospitale
Rygby's
The Nova Scotia
The Ostrick Inn
The Knights Templar
Stag and Hounds
The Poste House
gestito da una simpatica signora e dalla madre anche questo arredato con accessori da pesca ma soprattutto con un paio di belle pompe e tre barili di Real Ale dai quali ci scaraffanoun'ottima Butcombe. Sono appena le 16.00 e nel locale, dove non vola una mosca, filtrano raggi di sole che esaltano l'ambra dei
nostri bicchieri e dalla porta all'improvviso un alito di vento fa tintinnare la campana del "last drink" .. che sia un segno premonitore ? Meglio non rischiare e così ci adagiamo su una panca vicino alla finestra coccolati dalla brezza marina ci beviamo anche un paio di Tribute. Visto che siamo nel Riverside proseguiamo il nostro "sentiero" ed al n. 7 di Hope Chapel Hill arriviamo al "Adam & Eve", aperto dal 1964 (classe di ferro) frequentato quasi esclusivemente come si può capire dal suo stesso nome, da giovani amanti ... ma ... delle Real Ales! Sentendoci un po' come i "matusa" di turno, prendiamo posto al bancone e proviamo, prima due Bath Gem e poi due Dog Father veramente squisite.Sebbene il locale sia molto bello, non è del
del nostro genere, decidiamo allora di migrare verso lidi a noi più consoni e dopo una bella camminata ci ritroviamo nella "Old City" e per la cena ritorniamo al n. 68 di Prince Street e davanti a due "Fish'n chips" gustiamo delle amarotiche Ruddles County. Al termine della cena, Patrick, il ragazzo che faceva le pulizie il mattino stesso e che ci aveva
graziato con due birre anche se il locale era ancora chiuso, ci riconosce e ci offre un piattino di "Cheddar Cheese" formaggio tipico della zona molto buono e noi ricambiamo offrendo un giro di Abbot Ale . Ormai si è fatto tardi e decidiamo di rientrare in albergo ma facendo una strada diversa dove troviamo tempo per la birra della staffa al n. 59 di Baldwin Street al "The Old Fishmarket". Il pub è molto più
grande dei precedenti visitati, era infatti il vecchio mercato del pesce ora covertito in uno splendido locale, con un gran bancone circondato da diverse stanze collegate tra loro che sembrano quasi formare un circuito, i pavimenti sono in legno e ci sono sia dei tavoli alti con relativi sgabelli che dei tavolini più bassi.Sui muri ci
sono dei dipinti riguardanti storie di schiavi, pirati ed altro.. Ma la cosa più importante è l'ottima scelta di Cask, tutte della Fuller's e noi optiamo per una Seasonal ed una Discovery con le quali chiudiamo la giornata. Il giorno dopo consumata la solita abbondante colazione al Knights Templar, ci dirigiamo verso la stazione dove saliamo sull'autobus n. 133 e ci dirigiamo a Bath, una splendida cittadina a pochi chilometri da Bristol fondata dai romani, famosa per le sue terme , il rugby e Jane Austen (Orgoglio e Pregiudizio) ma noi siamo dei very Beer Hunters e non ci facciamo distrarre da false piste e puntiamo direttamente al n. 7 di Queen Street per entrare al "The Raven".
La prima pinta della giornata è una Yorkshire Terrier della York Brewery (4,2%) dal colore ambrato e dal gusto molto intenso con un vago sentore di caramello. Lo Staff è molto cordiale ed approfittiamo per chiedere un parere su altri pub che vale la pena visitare; così mentre sorseggiamo una Raven's Gold della Blindmans Brewery (4%) dal colore biondastro e da un sapore molto fresco ed erbaceo, ci fanno un paio di nomi, che noi, una volta controllata la nostra personale scaletta, decidiamo di avvallare. Riprendiamo quindi la strada ed usciti dal centro ci incamminiamo verso nord lungo Vineyards ed al numero 23 troviamo lo "The Star Inn". Appena entrati ci guardiamo e capiamo subito di essere entrati in uno dei più bei pub
sino ad ora visitati; silenzio assoluto, età media degli avventori 70 anni , anche le mosche hanno rispetto del luogo e non volano, atmosfera perfetta! E' piuttosto piccolo con sole tre salette, non prendiamo posto in quella che fronteggia il bancone dove oltre alle pompe di Ale ci sono anche dei barili di Cask a marchio Bass. Iniziamo proprio con una Bass direttamente dal barile; ottima ! (neanche lontana parente di quella che si beve da noi) e, tra una presa di tabacco da naso e l'altra , ci gustiamo anche una Bath Star prodotta in loco. Si è fatta ora di pranzo e, dato che qui non c'è cucina, rientriamo verso il centro e per
il pranzo andiamo in Northumberland Place al "The Coeur de Lion". Seduti al piano superiore con sul piatto un'ottima bistecca, sorseggiamo un'altrettanto ottima "BellRinger" prodotta anche questa a Bath. Ripreso l'autobus rientriamo a Bristol e dopo una rapida visita alla Cattedrale ci spingiamo fino a
Frogmore Street e ci accomodiamo in uno dei tavolini esterni del "Hatchet Inn" , il pub più vecchio di Bristol (1606 circa). E' un vecchio edificio rimodernato, con un bancone all'ingresso ed uno sul retro e diverse salette con luci soffuse e vecchi sopramobili. Alle pareti ci sono antiche mappe della città e pergamene riguardanti l'imbarco degli abitanti sulle navi dirette a New York. I clienti non sono proprio dei tipici "citizens" e così ci accontentiamo solamente di una Butcombe Bitter e di una Theakston Best Bitter. Si è già fatta ora di cena e tornando nella Old City, precisamente al numero 42 di Corn Street, entriamo al "Commercial Rooms", un palazzo convertito con successo in una Wetherspoon; l'interno è molto d'impatto; una grande
sala dai soffiti alti con una cupola al centro ed alle pareti degli immensi ritratti dei personaggi importanti della città. Il bancone forma una sorta di U al centro e dietro si apre un'altra grande sala riservata alle famiglie. Visto che ci erano piaciuti prendiamo anche qui un paio di "Grilled Chicken in Backon Salad" e per
piazzetta a due passi ci imbattiamo in un Wetherspoon "The Knights Templar" dove per ancora due giorni è in corso uno dei tanti Festival Real Ales; brutalmente provocati ci tuffiamo all'interno e approfittiamo dell'offerta esordendo con una Plum Treat (una fruit beer prodotta a Manchester) ed una All Seasons della Batemans e poi, visto che la stanchezza si fa sentire, chiudiamo la giornata con un paio di sempre valide Abbot Ale.
accompagnarli approfittiamoo del festival della Real Ale (2,15 sterline alla pinta) ci beviamo, prima una Ginger Tom dal retrogusto alla liquirizia e poi proseguiamo con una Bees Knees dal chiaro sapore mielato. Siamo purtroppo giunti all'utlima sera e sulla strada verso l'albergo ci fermiamo al "Seamas O'Donnell's" per una Courage Best
Bitter ed una Sods Ale della Wickwar Brewing. Continuiamo il nostro rientro ma visto che siamo molto stanchi ed abbiamo bisogno di riposo, ci accomodiamo in un paio di sgabelli del "King's Head", dove ordiniamo due Cornish Coaster della Sharp's dalla gradazione molto bassa (3,6%) e di ottimo gusto. Proviamo
anche due Gold Bitter della Butcombe con sentori di vaniglia e due 6X della Wadworth molto meglio di quelle bevute la sera precedente nell'altro pub. Siamo giunti alla fine, è veramente tardi, ma il nostro ultimo fedele pub, "The Templar Knights" è ancora aperto e chiudiamo la nostra breve ma intensa vacanza con due Tug Light Mild della Titanic Brewery veramente ottime. Ok .... la pista l'abbiamo aperta, il campo base lo abbiamo stabilito; da "Principi del Somerset" non ci resta che ritornare !
The Rose of Denmark
Adam & Eve
The Old Fishmarket
The Raven
The Star Inn
The Coeur de Lion
Commercial Rooms
Seamas O'Donnell's
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